Per una volta scrivo con il solo colore del lutto...
L'undici settembre era già una data tristemente famosa.
Da ieri (sia pure in diversa maniera) lo è pure il 15 settembre (e mi riferisco, per quei pochi che non lo sanno, all'ultimo tracollo finanziario americano, di rilevanza mondiale).
Ma da oggi io ricorderò tristemente anche il 16 settembre.
E parlo di giustizia, mica di questioni economiche...
In realtà nel mondo giudiziario il 16 settembre è data piuttosto nota poichè coincidente con la ripresa di tutte le attività ordinarie ed, in primo luogo, le udienze.
Anche al sottoscritto, tanto per cambiare, oggi, 16 settembre, toccava essere in udienza (a dire il vero per cosa assai banale, in un posto assai poco significativo dal punto di vista generale), ma senza immaginare di assistere a fatti sconsolanti, al punto di doverne dare atto in questo blog, come frammento simbolo di una certa disfatta della giustizia (perchè quello che sto per raccontare potrebbe verificarsi ogni giorno in qualsiasi altro luogo più o meno recondito ove i cittadini si attendono giustizia ed invece trovano una specie di lotteria...
Dunque ho assistito, nell'attesa della chiamata del mio processo, ai seguenti "spropositi":
eccezione formulata sulla costituzione di parte civile dopo la formalità di apertura del dibattimento, discussa e decisa nel merito senza che alcuno si rendesse conto della tardività
richiesta di ammissione di capitoli di prova tipo causa civile (numerati per singola domanda), con decisione del giudice di ammetterne alcuni piuttosto che altri, rinviando per l'escussione del teste
formulazione da parte del pm di richiesta di integrazione del capo di imputazione, mediante aggiunta di nuovo reato contestato, con ammissione della integrazione limitata al generico riferimento del titolo di reato (l'articolo del cp violato) senza alcuna descrizione del fatto contestato e senza alcun provvedimento conseguente alla contumacia dell'imputato (nè il difensore nè il patrono di parte civile hanno detto alcunchè al riguardo!), essendo poi proseguito oltre il processo
altro processo giunto all'udienza senza difensore dell'imputato per rinuncia del difensore precedente presentata da mesi, senza alcuna nomina di difensore d'ufficio da parte del giudice, con il giudice che affermava di non poter nominare il difensore prima dell'udienza
imputato detenuto per il quale non era stata disposta alcuna traduzione "perchè comunque aveva ricevuto l'avviso in carcere"
dubbio del giudice sulla riunione di procedimenti per l'impossibilità di configurare la continuazione nel reato per fatti commessi in comuni diversi (stesso imputato, stessa p.o., medesimo titolo di reato, i luoghi sono distanti poche centinaia di metri) ed in tempi diversi (qualche mese)
sicuramente mi sono perso qualche altra cosa...ma basta e avanza...
Certo: ero in un uffico del Giudice di Pace, ma non dimenticherò facilmente questa giornata, perchè, per quanto "minore" ,sempre di amministrazione della giustizia si tratta e ciò non può e non deve avvenire con le suddette "modalità"...
E temo che quanto narrato "et similia" possa non essere una sfortunata occasione capitata al sottoscritto, ma una triste realtà piuttosto diffusa (e vari narrati di colleghi, sparsi ai quattro venti, me lo confermano).
Non voglio la giustizia "del 16 settembre"! L'Italia e la sua storia giuridica non meritano questo...
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