La riforma dell'Ordinamento Forense sull'ago della bilancia
Il Senato ha iniziato a votare in aula il ddl sulla riforma dell'Ordinamento Forense.
Rispetto al testo uscito dalla Commissione sono stati presentati oltre 800 emendamenti.Tutto ed il contrario di tutto.
Premesso che la presentazione (e l'esame) degli emendamenti sia il frutto della democrazia, ne debbo anche rilevare che l'impianto di un progetto di legge, se voluto, debba comunque essere difeso da chi lo ha promosso e lo sostiene (e mi riferisco al Governo), peraltro venendo presentato come uno dei primi tasselli in materia di riforma della giustizia.
Ed in effetti è incontestabile che l'inquadramento giuridico della professione forense rappresenti un tassello fondamentale in materia di giustizia: gli avvocati hanno il ruolo di "guardiani del Foro", il giudice si pronuncia dopo le sollecitazioni dell'avvocato ed è soggetto nella sua decisione all'impugnazione proposta verso il grado superiore dall'avvocato (che volendo ha anche a disposizione l'opinione pubblica per rappresentare quella che reputa un'ingiustizia).
Sui due piatti della bilancia ci sono due tipologie di avvocato:
la prima vede il professionista del Foro come soggetto libero e forte, capace di agire ed interloquire senza timore in ogni ambito giudiziario;
la seconda vede l'avvocato come soggetto debole e condizionato in ogni sua mossa, vaso di coccio in mezzo ai soggetti infrangibili, ben limitato nella propria attività.
Lo spartiacque fondamentale è l'articolo 8: la specializzazione forense.
Si vedono oggi nelle aule di giustizia cose inammissibili da parte di avvocati "tuttologi", che per sopravvivere (o per lucrare al massimo verso i propri clienti, senza rendere un'effettiva assistenza legale) si gettano in ogni attività, senza adeguata preparazione, spesso pregiudicando i diritti dei propri assistiti.
Volere o non volere l'art. 8 significa dunque operare una scelta fondamentale tra le due diverse ipotesi di avvocato e non possiamo non attenderci una forte difesa di tale previsione normativa che sembrava - sino a poche settimane fa - condivisa da tutti ed oggi "attentata" addirittura da ipotesi soppressiva: un emendamento dei Radicali volto ad eliminare la specializzazione forense.
Come se in ambito medico si volessero togliere le specializzazioni, parificando, ad esempio, cardiologia e neurologia, ginecologia ed ortopedia!
Come se in ambito medico si volessero togliere le specializzazioni, parificando, ad esempio, cardiologia e neurologia, ginecologia ed ortopedia!
Veramente uno scenario incomprensibile...
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