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Avvocato, ora anche consigliere comunale di opposizione a Montepulciano, con la lista civica "Daniele Chiezzi per Montepulciano". Che ancora, nonostante tutto, ci crede. E lo esprime come può, con i propri limitatissimi mezzi, cercando di dare voce anche agli altri, ad iniziare da questo blog. Il motto: non esiste attività umana in grado di affermare giustizia assoluta...ma almeno cerchiamo di migliorarla il più possibile!

domenica 22 gennaio 2012

Un appello, da iscritto, ad UCPI

UCPI giustamente ha sempre rivendicato un ruolo "non sindacale" ed a tutela dei diritti nel processo penale e del processo penale, per tutti, la nuova norma sui "preventivi" deve essere letta con attenzione ed affrontata di petto anche da noi.

E non per questioni "sindacali".

Art. 9 (ancora non si conosce numero e data del DL) intitolato "Disposizioni sulle professioni regolamentate".

Il passggio qui di interesse:

"In ogni caso la misura del compenso, previamente resa nota al cliente con preventivo scritto, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita in modo omnicomprensivo.L'inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista".

Così formulata diventa un vulnus grave per la difesa penale.

Primo problema: le difese d'ufficio.

Premesso che sono totalmente abrogate le tariffe (comma 1) e che "nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigente" (comma 2), è di tutta evidenza che questo porta (ancor più di quanto non lo sia ora) a rendere mero simulacro una difesa d'ufficio.

In primo luogo perchè comunque il difensore è onerato al preventivo nei confronti anche del difeso d'ufficio (è solo eventuale ed in via subordinata la liquidazione giudiziale), spesso totalmente non collaborante, se non addirittura irrintracciabile, con la spada di Damocle costituita dalla sanzione: "illecito disciplinare"...e se un avvocato difensore è notoriamente particolarmente ligio nel pretendere il rispetto delle regole processuali, figuriamoci se un giudice (od un PM) infastidito non trovino "occasione" per richiedere un procedimento disciplinare nei confronti di quel soggetto che non ha "preventivato" i propri compensi!

In secondo luogo il latitante (anche assistito fiduciariamente)...sappiamo tutti quanto sia "pruriginoso" il contatto tra difensore e difeso latitante...e per difenderlo debbo ottenere la sua sottoscrizione su un preventivo...dunque idem come sopra.

E per gli ammessi al patrocinio a spese dello Stato? A cosa serve un preventivo, se poi c'è la liquidazione dei compensi da parte del giudice? Però sono onerato a farlo! A maggior ragione con rischi sanzionatori (cosa mai presento al giudice per la liquidazione, se non tale preventivo? e se non l'ho fatto?).

Poi passiamo alle capacità "divinatorie", nuova "specializzazione" richiesta al penalista, ben più che per qualsiasi altro avvocato.

Esempio banale e classico: si presenta un (potenziale) cliente con in mano il classico avviso 415 bis, per vicenda complessa, ove il medesimo è chiamato a rispondere per alcuni capi di imputazione, mentre altri capi di imputazione (dichiamo con connessione labile tra loro) sono addebitati ad altri soggetti.
Come è mai possibile redigere un preventivo?

Ancor peggio: fase di indagine, cliente che riceve un avviso di garanzia con invito a rendere interrogatorio al PM, ne può seguire di lì a poco l'uscita dal tunnel (archiviazione) o di un lunghissimo calvario (misura cautelare, personale e/o reale, con le varie fasi di riesame, ricorso, successivo appello e nuovo ricorso), prima ancora di giungere al processo, che potrà essere semplice, complesso, nelle varie forme di rito e così via.

Ecco, per farla breve, tutto ciò (ma si potrebbe esemplificare all'infinito, per le numerosissime peculiarità dell'attività del difensore penale, soggetta alle più svariate variabili "indipendenti dalle scelte difensive") mina alla radice la stessa attività difensiva penale, perchè mette in una posizione di assoluta debolezza qualsiasi penalista che si trovi a dover decidere "al buio" delle proprie sorti nel processo (perchè di questo si tratta).

E come si concilia, in tutto ciò, il diritto alla rinuncia della difesa? Il cui esercizio può improvvisamente rendersi necessario per le più svariate ragioni!

Insomma, veramente, non si riesce a capire come si possa continuare a fare di tuttta l'erba un fascio, quando la difesa penale (ma comunque il ruolo dell'avvocato di fronte alle opzioni difensive anche in altri ambiti del diritto) non può essere paragonata all'attività di altre professioni che sono assolutamente più in grado di redigere un preventivo "omnicomprensivo" in quanto assai meno interferiti, nella lor attività da variabili esterne. Basti pensare a quanto sia più comoda l'attività dei notai (che si fanno procurare da altri tutta la documentazione e debbono soltanto decidere quanto chiedere per redigere e stipulare un contratto).

Senza ingerenze di soggetti quali i pubblici ministeri o giudici...

Siamo all'inizio della fine della difesa penale per i più...

Poi - certo - nessun problema per i "soliti noti" (difesi e difensori)!

9 commenti:

  1. E' un problema certo... Tuttavia io farò così, "segmentando" l'attività.
    Cito il caso del cliente che arrivi con l'avviso di garanzia:
    - Preventivo forfettario per le attività compiute durante le indagini preliminari (compresa la memoria difensiva dell'eventuale avviso di conclusione delle indagini preliminari): Non oltre € XXXX,XX
    n.b. Seguirà nuovo preventivo in caso di decreto di citazione a Giudizio.

    I casi sono molti, è ovvio, direi infiniti (citazione diretta e patteggiamento, direttissima e richiesta di "abbreviato") ma segmentando il più possibile le fasi non dovrebbe essere una cosa impossibile.

    Guarda che anche i civilisti hanno lo stesso problema. In caso di ricorso per decreto ingiuntivo dovrebbero mettere in preventivo anche il costo di una eventuale comparsa di costituzione e risposta conseguente alla citazione in opposizione di controparte?
    No di certo:
    - preventivo per ricorso decreto ingiuntivo: € XXXX,XX.
    N.B. Seguirà nuovo preventivo qualora l'ingiunto impugni il decreto

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  2. ...andrà bene a "lorsignori" tale "modus preventivandi"? Ho qualche dubbio e - soprattutto - temo qualche "imboscata"...

    Anche i civilisti hanno certamente problemi, ma l'attività giudiziaria mi sembra più "circoscrivibile" (le variabili di un procedimento penale, dalla fase di indagine in poi, sono veramente infinite, per numero di posizioni, quantità di atti di indagine, tipologia di reato, mutabilità dell'accusa, etc, etc...

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  3. Abolendo le tariffe (grazie al cielo) gli importi potranno essere forfettari! Spetterà poi al cliente scegliere, in base alla riconosciuta preparazione del Professionista ed al relativo "costo" delle prestazioni, l'avvocato al quale rivolgersi.
    Nel 1994 un Tale aveva promesso la "rivoluzione liberale"... adesso siamo noi operatori della professione liberale per eccellenza a lamentarci? Oppure chi si lamenta sa, per competenza o prezzo, di non riuscire a "stare sul mercato"?

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    1. Caro Anonimo (come al solito sono l'unico a metterci nome, cognome ed indirizzo e, dunque, la faccia, in ciò che dico!),
      Se Ti fornisco uno dei tipici atti iniziali in base ai quali viene normalmente contattato un penalista, credi di essere sicuro che, sulla base di quel solo atto, sei in grado di predisporre preventivo "omnicomprensivo" per tutta la durata del Tuo mandato difensivo?

      Posso anche essere d'accordo sulla eliminazione delle tariffe, ma si diano dei criteri realmente attuabili per determinare i contenuti economici dell'incarico, non qualcosa di impossibile da mettere in atto.

      E questo, si badi bene, fa parte del sistema di abbattimento delle garanzie difensive, perchè il rischio è che aumentando l'impegno in corso d'opera, vi siano a raffica una serie di rinunce al mandato difensivo, con duplice danno per il cliente (spezzettamento della difesa ed aumento smisurato dei costi, rispetto all'originaria pattuizione).

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  4. Oggi i TG nazionali hanno passato l'intervista ad un vice prefetto che ha accolto due ricorsi da lui stesso presentati !
    Ieri un Collegio composto da soggetti diversi rispetto a quelli dell'udienza precedente (ed ancora diversi rispetto a quelli che hanno ammesso le prove richieste) ha tranquillamente sentito i testi residui del PM e uno della difesa ritenendo di non dovere chiedere consenso perchè detto consenso era stato dato alla scorsa udienza e perchè - parole testuali - "tanto Avvocato non serve, a meno che non abbiate intenzione di perdere altro tempo!"
    I legislatori considerano l'attività difensiva al pari di un rifacimento di intonaco o di una otturazione, e la preoccupazione dei più, caro Daniele, sembra essere quella del recupero del costo del carburante per raggiungere gli Uffici Giudiziari nell'ipotesi di meri rinvii, ovviamente non inseriti nel preventivo.
    Sono senza parole!

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    1. Cara Francesca,

      la storia insegna che le grandi riforme "liberali" sono state condotte in prima linea da avvocati coraggiosi, che spesso hanno versato il proprio sangue per i diritti di tutti.

      Ed infatti soltanto la libera avvocatura è in grado di contrastare la forza di chi, anche se più o meno democraticamente eletto, abusi dei propri poteri in danno del non protetto di turno.

      Sotto il mantello di apparenza liberale in realtà si sta preparando il terreno alla definitiva affermazione di una oligarchia su base giuridico-economica, che non può non percepire come l'indipendenza e la libertà degli avvocati sia l'unica vera minaccia al proprio strapotere.

      Dunque bisogna abbattere tale contrappeso.

      Stiamo tornando indietro di secoli, quanto a uguaglianza davanti alla legge, perchè i ricchi saranno sempre più ricchi e potenti e gli altri saranno semplicemente la loro carne da macello o, per rimanere su un piano più "economico", semplicemente i polli da spennare.

      Ed apparentemente questo sta avvenendo con il consenso popolare e, dunque, democraticamente...ma ripeto: apparentemente...

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  5. Come promesso su fb, ti racconto la "perla del giorno".
    Collega di altro Foro deposita atto di opposizione agli atti esecutivi a seguito di sentenza emessa dalla sezione agraria, e lo intesta "al Giudice dell'Esecuzione".
    La cancelleria, anzichè iscrivere il procedimento come opposizione agli atti esecutivi, la iscrive erroneamente come opposizione a precetto.
    Il fascicolo finisce quindi alla sezione agraria che dichiara il ricorso (ripeto, intestato al Giudice dell'Esecuzione) inammissibile perchè rivolto a Giudice incompetente, in quanto il procedimento doveva essere instaurato dinanzi al competente Giudice dell'Esecuzione!
    Insisto nel ritenere che quello del preventivo è l'ultimo dei nostri problemi.

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  6. Purtroppo non è l'ultimo, rischieremo tutti di perdere tantissimo tempo in studio perchè gireranno (anche solo per divertimento: i mitomani non mancano!) parecchie persone a chiedere preventivi (la materia più "molesta" è ovviamente quella delle separazioni!) per poi non dare l'incarico (immagino che ne chiederanno almeno tre, ma sono ottimista per difetto), dunque tutti avremo in studio più accessi di persone (con relativo spreco immane di tempo) che appuntamenti con clienti effettivi...

    Poi, che è tutto uno schifo, hai più che ragione...la sciatteria è imperante!

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  7. «Alla fine di un giorno ozioso, in cui nessun cliente era venuto a bussare alla sua porta, l’avvocato uscì dal suo studio fregandosi le mani con aria felice, e disse: buona giornata, nessuno è venuto a chiedermi di anticipargli le spese» (P. Calamandrei)

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