Un tempo si amava dire (in vista del cambio di anno): "L'anno che verrà..."
Oggi - e non solo perchè è il primo gennaio - si deve necessariamente dire: "L'anno che c'è già"!
Nel mio modo di contare, infatti, l'anno di cui sto parlando non inizia -canonicamente - il primo gennaio.
E' iniziato molti mesi or sono, quando (prima dell'estate 2011) si è iniziato a comprendere che questa "stagione" è destinata a durare piuttosto a lungo.
Parlo del periodo di tempo (quanto vorrei fosse durata solamente la scorsa "pazza estate"!) ancora non ben definibile - ma sicuramente detestabile - durante il quale governa (almeno ufficialmente o, se si preferisce, in apparenza!) l'economia. Con ciò intendendosi le dichiarate esigenze di "economia pubblica", che a ben vedere possono essere sottotitolate: "operazione tasche vuote" (se si guarda al portafogli!) o, meglio ancora: "operazione medio evo giuridico" (che a me preoccupa di più).
Se infatti andiamo a ben osservare, notiamo che da qualche mese(???) a questa parte (Bersani è talmente lontano che sembra...oggi!) con tutto quello che si "vuol spacciare" per "liberalizzazione" è in realtà in atto una vera e propria opera di smantellamento di importanti tasselli del nostro ordinamento.
Vorrei parlare di giustizia e di professione forense, ma volutamente lo evito per non passare per "partigiano".
Esemplifico, dunque, utilizzando altre categorie notoriamente prese a calci in faccia dalla riforme "pseudo-liberalizzanti".
Farmacie: stiamo parlando della salute dei cittadini...dobbiamo essere così sicuri che si debba andare verso una libera vendita dei farmaci, anche quelli più banali? Siamo sicuri che quello che apparentemente è una tutela di mercato (libera vendita almeno di certe categorie farmacologiche) non si riveli, in realtà, un grave rischio per la salute pubblica e - di ritorno - per le stesse casse dello Stato, con un prevedibile maggior spesa sanitaria per erroneo uso di farmaci? Senza farla lunga e per esemplificare: andatevi a vedere le notizie sull'abuso di paracetamolo negli USA...quanti morti e quanti intossicati acuti e/o cronici ciò comporti...per abuso di Tachipirina (o farmaco generico contenente il medesimo principio attivo e cioè - appunto - il paracetamolo).
Idem per i taxi. Siamo così sicuri che la nostra sicurezza personale possa essere lasciata nelle mani del primo conducente che ci passa (letteralmente!) per la via.
Avete mai sentito parlare delle truffe subite da ignari turisti dai tassisti abusivi? Ci sono stati anche casi di rapina...
Insomma, quello che voglio dire è banale: diritto uguale regole, uguale doveri. E' vero che un eccesso di legislazione può essere un laccio eccessivo all'iniziativa economica, ma è altrettanto vero che in una società complessa, multietnica, multiconfessionale, etc... è necessario che ci siano regole minime in tutti gli ambiti lavorativi, per consentire il rispetto effettivo del soggetto principe del mercarto: il consumatore.
Perchè non ce ne stiamo accorgendo, ma piano piano, governati dall'economia, abbiamo invertito la rotta: verso un medioevo giuridico. Una giungla impervia dove tutti noi, nel fitto della vegetazione umana richiamo continui attentati, senza alcuna protezione, rischiando inesorabilmente di soccombere. La moltitudine ancora schiava di pochi: i governanti dell'economia.
E non posso che sperare che questo anno finisca prima possibile, per dare spazio ad una nuova stagione dei diritti (e, dunque, dei doveri reciproci!), prima che sia troppo tardi.