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Avvocato, ora anche consigliere comunale di opposizione a Montepulciano, con la lista civica "Daniele Chiezzi per Montepulciano". Che ancora, nonostante tutto, ci crede. E lo esprime come può, con i propri limitatissimi mezzi, cercando di dare voce anche agli altri, ad iniziare da questo blog. Il motto: non esiste attività umana in grado di affermare giustizia assoluta...ma almeno cerchiamo di migliorarla il più possibile!

giovedì 8 dicembre 2011

Considerazioni (politiche) sulla recente storia d'Italia

sabato 13 febbraio 2010, 13.18.29 | danielechiezzi
Negli ultimi mesi il Giornale (adesso nuovamente diretto da Feltri) ha offerto ai lettori le prime pagine storiche della testata, dalle sue origini (1974) al 1994.
Ieri  la prima pagina del 12 gennaio 1994, l'ultima firmata da Indro Montanelli che, nel suo editoriale di commiato, intitolava (non a caso): "Vent'anni dopo".
La storia insegna che Montanelli si schierò contro la "discesa in campo" di Berlusconi e che, per tale contrasto, lasciò la direzione del Giornale, da lui creato e ben insediato nelle edicole, per poi fondare La Voce, nella convinzione di ripercorrerne i successi e nella speranza di "trasferirci" i lettori.
Ma non mi pare sia andata proprio così; a proposito, ma esce sempre La Voce? Mi pare di no, ma vado a memoria, senza aver verificato...
Oggi mi colpisce un passaggio dell'ultimo editoriale di Montanelli sul Giornale (e mi dispiace che la sua penna, comunque importante, non possa replicare alla mia successiva e modesta valutazione, avendoci lasciato nel 2001 a 92 anni): 
"Gli abbiamo detto - e confermiamo - che il suo massiccio e rumoroso intervento nell'arena elettorale non gioverà, secondo noi, nè alla causa per la quale egli pensa di battersi, e di cui temiamo che frazionerà ancora di più le forze, nè per i suoi propri interessi. I fatti diranno se avevamo ragione o torto."
Ad oltre 16 anni di distanza mi sento di poter affermare che Montanelli avesse totalmente torto sotto il primo profilo (quello politico) e ragione sotto il secondo (quello personale).
Berlusconi non ha frazionato la parte politica cui pensava di poter contribuire, avendo acquisito, anzi, il notevole merito (che ricade anche sull'altro versante politico, sia pure in misura meno "compiuta") di aver semplificato il quadro; al punto che oggi è a capo di un partito che sfiora il 40% dell'elettorato attivo e governa con un bipartito, cosa mai accaduta, solidissimo, con l'opposizione allo sbando.
Ha dunque salvato la sua parte politica ed, aggiungo io l'Italia intera!
Al contrario sul piano personale aveva pienamente ragione Montanelli...
Ha subito (e non è certo finita) oltre 100 iscrizioni nel registro degli indagati, ha subito una complicazione inimmaginabile della sua vita, con ignobili attacchi sul piano privato che lo hanno ignobilmente portato ad una frattura matrimoniale (con la moglie che vuol farsi mantenere a circa - per parlare con il linguaggio di Montanelli - settemiliardidilire al mese!); ha subito più di un attentato alla sua persona, ha tutti i fucili puntati contro, è bersaglio di odio sfrenato e sragionato dalla sua controparte politica...
Ma in estrema sintesi aveva ragione Berlusconi e non Montanelli e di ciò, qualsiasi cosa dicano i suoi troppi detrattori, glie ne siamo grati!

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