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Avvocato, ora anche consigliere comunale di opposizione a Montepulciano, con la lista civica "Daniele Chiezzi per Montepulciano". Che ancora, nonostante tutto, ci crede. E lo esprime come può, con i propri limitatissimi mezzi, cercando di dare voce anche agli altri, ad iniziare da questo blog. Il motto: non esiste attività umana in grado di affermare giustizia assoluta...ma almeno cerchiamo di migliorarla il più possibile!

giovedì 8 dicembre 2011

Italia, sud, sviluppo

venerdì 27 agosto 2010, 17.08.28 | danielechiezzi
Per il secondo anno consecutivo le mie vacanze estive si sono alternate tra Calabria e Sicilia...
Anche questo anno mi sono divertito, tra le altre cose, a fare un mini sondaggio: "Ponte sullo Stretto si o no?"
Ed ho avuto la conferma di quanto percepito lo scorso anno: i Siciliani sono assai più favorevoli al Ponte di quanto lo siano i Calabresi...
A dire il vero questa sensazione l'ho percepita in generale in tema di "sviluppo del Sud": i Siciliani sono molto più disponibili allo sviluppo in genere ed al turismo in particolare; diverso è anche l'approccio verso il turista.
La Sicilia del Barocco (la zona da me visitata quest'anno, con puntatina (faticosa) ad Agrigento (Valle dei Templi, meravigliosa!) ha veramente tutto per accogliere il turista ed in primo luogo la naturale predisposizione della sua gente (Modica in testa!).
E la Sicilia (come del resto tutto il Sud) ha veramente bisogno di svluppo.
E sviluppo significa (inevitabilmente, con buona pace dei Verdi e dei "No qualsiasi cosa"!) strade di asfalto e di ferro, con ponti, gallerie e cavalcavia (che toglierebbero inquinamento, perchè oggi ci sono ingorghi sulle modestissime arterie esistenti!).
Messina ha impellente bisogno del Ponte: oggi (lo scorso anno no) si paga anche una eco tassa di transito (ovviamente "anda e rianda", dunque doppia!) al Comune, perchè la città è devastata dal transito veicolare (soprattutto dei TIR) che inevitabilmente la attraversano lungo un complesso percorso a serpentina per giungere dal  od andare in Continente. Il Ponte ovvierebbe in primo luogo anche a ciò (introducendo ad un nuovo tratto autostradale ben fuori Messina)...
Le linee ferroviarie siciliane sono rimaste più o meno quelle (soprattutto sul versante ionico, mentre poco conosco la zona da Messina a Palermo) che servivano i treni a vapore (ed infatti non sono elettrificate ed hanno un solo binario ambivalente).
L'autostrada Messina Catania ha notevoli segni del tempo (ed anche scarsa manutenzione), mentre un piccolo passo avanti si è fatto con il completamento della Catania-Siracusa (non ho ben capito, ma forse è una superstrada che però è meglio dell'autostrada predetta), mentre dopo Noto addio alla Siracusa-Gela (mi pare che il progetto risalga a qualche decennio fa, ma nessuna traccia di lavori!) e tagliare da Catania verso Agrigento significa...mettersi in pace con l'orologio ed armarsi di molta pazienza!

Realizzare il Ponte significherebbe dare un notevole impulso alla Sicilia, ma anche il completamento della Salerno-Reggio Calabria (il primo tratto di cento chilometri è quasi a posto, così come iniziano ad esserci diversi tratti nuovi anche più avanti, ma in alternanza a zone di lavori infiniti o di lavori neppure progettati e dunque con bruschi passaggi tra tratti nuovi e vecchi); inoltre significherebbe inevitabilmente linea ferroviaria veloce (oggi, superato il romanzo Cristo di è fermato ad Eboli, si può affermare che il vero treno si ferma a Salerno!).
Ma molto altro vi è da fare, soprattutto in Calabria, dove la pianificazione appare particolarmente arretrata e tutti i tentativi di opere infrastrutturali appaiono incredibilmente interrotti (quale esempio ben si può citare il porto di Corigliano Calabro, teoricamente importante per la sua posizione nell'alto Ionio, ma mai decollato, nè per usi industriali, nè per quelli commerciali e tanto meno per finalità turistiche).
Ogni anno, poi, i giornali riportano tristi cronache di malasanità calabrese, con alti costi sociali ed ulteriore freno allo sviluppo.
Dunque sviluppo per tutto il Sud. Che poi significherebbe progresso per il Paese nella sua integralità, perchè non possiamo continuare a procedere a due velocità...
Ma deve essere il Sud, in primo luogo, a volere il proprio sviluppo. E non mi pare - per avere esperienza ventennale di turista in Calabria e di professionista in giro per l'Italia - che tale esigenza sia unanimemente condivisa a casa loro... 
Si inizi intanto a far pagare il pedaggio in qualche tratto (nuovo) della Salerno-Reggio Calabria (nel resto d'Italia paghiamo il pedaggio autotradale!), per racimolare risorse da reinvestire subito per far progredire le grandi opere al Sud...perchè anche tale mancanza di pagamento è il segno di una mancanza di volontà!

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