Dal telegiornale di oggi:
le università corrono ai ripari perchè si stanno rendendo conto che gli studenti sono piuttosto ignoranti in tema di lingua italiana...
Credo di averlo scritto la prima volta diversi anni fa che in qualsiasi facoltà italiana sarebbe necessario introdurre esami obbligatori di grammatica ed analisi logica della lingua italiana e, dunque, sono il primo a rallegrarmi se ciò dovesse realmente verificarsi...
Però c'è un però...(appena toccato con mano, essendo - giusto adesso - uscito mio figlio dalla scuola elementare)
Fin dalla base l'insegnamento della lingua italiana è piuttosto labile...io mi sono sentito dire - fino alla quarta elementare - "non è opportuno ancora correggere le doppie sbagliate" (tanto per dirne una e vi risparmio il resto...); ma francamente ho ben altri ricordi delle mie elementari (e della mia maestra unica, che tanto mi ha insegnato e che non si nascondeva certo dietro la pluralità degli insegnanti per qualsiasi problemino).
Con il risultato (per me scontato) che con mia moglie abbiamo supportato (o sopportato, fate voi!) la carenza con lezioni private a nostro figlio (guarda caso affidate ad una maestra in pensione), con risultati "incredibili" dal versante...didattico ufficiale!
Ben venga, anzi: ben ritorni (se lo renderanno possibile) il maestro unico delle elementari.
Mentre ero al mare ho persino letto del "taroccamento", da parte degli insegnanti (soprattutto al sud, dicevano le cronache) delle prove INVALSI, finalizzate a valutare (facendo fare dei test agli studenti) la capacità di insegnamento dei docenti.
Per non dire della polemica (anch'essa tutta riportata dai giornali) delle cattedre vinte a nord da persone provenienti da terre lontane, gestite a suon di certificati medici dai titolari (con supplenze pluriframmentate ed impeditive di qualsiasi ipotesi di didattica), fino al trasferimento...
Insomma, pare proprio che si debba ripartire dall'ABC dell'insegnamento: non scordandoci che il centro dell'attenzione debba essere il nostro futuro (e dunque i nostri figli) e non le sollecitazioni sindacali del corpo docente!
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