AGGIORNAMENTO DEL 28 OTTOBRE 2009
Ieri ero fuori sede per lavoro, oggi, dunque, ho recuperato anche i soliti quotidiani di ieri.
Fa sempre piacere quando su un importante quotidiano, non certo di destra, sostanzialmente si trovano affermate le proprie idee: sul Sole 24 Ore di ieri 27 ottobre, a pagine 18 un articolo dal titolo: "Gli imbarazzi della sinistra: peggio le escort o via Gradoli?" ...nel pezzo l'articolista cita un'affermazione di Biagio De Giovanni che, riferendosi alla vicenda Marrazzo (paragonata alla vicenda Berlusconi) afferma: <<è addirittura il più grave tra i due perchè siamo dinanzi ad un ricatto non denunciato da una persona che ha responsabilità istituzionali>> ....proprio quello che, modestamente, aveva già affermato il sottoscritto in questo post!
La solita premessa: a me cosa facciano a casa propria Berlusconi, D'Alema, Fini, Casini e compagnia politica varia, non interessa minimamente, se si tratta di cose che riguardino esclusivamente la loro sfera privata.
Cambia un po' aspetto se il loro comportamento diventa "segnale" della propria capacità di fare politica e soprattutto di poter stare in ruoli di potere.
Va poi aggiunto che il comportamento diviene ancor più rilevante qualora sia significativo di "accortezza" o "opportunità" del momento politico.
Soppesiamo le due vicende collocandole in modo figurato sui due piatti di una bilancia.
PIATTO PRIMO:
Berlusconi
Il Presidente del Consiglio è finito sotto il microscopio mediatico - con tutto il maggior clamore possibile - perchè è circolato materiale (foto) riguardante le ospitalità di Berlusconi all'interno della sua villa in Sardegna.
Si è poi aggiunto "inopinatamente" materiale uscito da un'inchiesta della magistratura di Bari dove la posizione di Berlusconi nulla aveva di interesse per i fini dell'indagine in corso, ma che molto aveva di "gustoso" per i media da sempre impegnati in campagne antiberlusconiane.
Ne è ovviamente uscito "tutto il male possibile", ma io ancora non trovo un elemento che sul piano politico possa avere un effettivo rilievo "a carico" di Berlusconi per lo svolgimento del suo ruolo istituzionale.PIATTO SECONDO:
Marrazzo
Il Governatore del Lazio ha liberamente scelto di frequentare un transessuale nel bel mezzo del baccano mediatico contro Berlusconi - primi di luglio 2009 - quando la propria parte politica stava cavalcando l'ondata "moralizzatrice" anti Berlusconi (L'Espresso era partito all'attacco nel precedente mese di giugno).
Il Governatore del Lazio ha liberamente scelto di frequentare un transessuale nel bel mezzo del baccano mediatico contro Berlusconi - primi di luglio 2009 - quando la propria parte politica stava cavalcando l'ondata "moralizzatrice" anti Berlusconi (L'Espresso era partito all'attacco nel precedente mese di giugno).
Le stesse modalità di frequentazione - se correttamente riportate dai media - paiono oggi alquanto inopportune (vi si recava con l'auto blu ben nota a moltissima gente).
Ma quel che è veramente grave è che si sia lasciato ricattare da pubblici ufficiali usciti dal binario della propria funzione, sino al punto di commettere gravi reati.
La notizia è uscita proprio in quanto Marrazzo, nel procedimento a carico dei suoi ricattatori, è la persona offesa.
Marrazzo, dunque, non solo si è reso ricattabile nel peggior frangente temporale, ma ha scelto di cedere al ricatto (e quando si cede al ricatto la prima volta si è costretti a subire il ricatto all'infinito!).
RISULTATO
E' evidente come le due cose non possano avere lo stesso peso: il comportamento di Berlusconi è e rimane affar suo; il comportamento di Marrazzo no, poichè da titolare di un importante ruolo istituzionale ha lasciato (per difendere il proprio onore, che da solo aveva deciso di mettere a repentaglio con un comportamento quanto meno poco opportuno, anche per il momento in cui ciò veniva posto in essere!) che funzionari pubblici lo ricattassero, ponendosi dunque nella peggior situazione per continuare a svolgere, con normale capacità decisionale, la propria alta funzione a capo della Regione Lazio.
E poi: come non considerare quale aggravante a suo carico, che lo stesso sia stato per molti anni giornalista agguerrito, fino ad essere il conduttore di "Mi manda Raitre", trasmissione impegnata proprio sul fronte della lotta alle prevaricazioni?
Sulla bilancia il peso grava tutto dalla parte di Marrazzo, che giustamente (questo sì!) oggi ha soltanto il desiderio di "sparire"!
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