Le riforme che vorrei...
Ed ora non ci sono alibi per nessuno: chi vuole le vere riforme? Quali interventi si debbono intendere tali?
Dico semplicemente la mia avendo un occhio di riguardo per "il mio settore", cioè quello che ritengo di conoscere sufficientemente bene: la giustizia.
1) Riforma costituzionale per reintrodurre l'immunità parlamentare (da estenderre a tutti i Ministri in carica ed a tutti i Governatori ed assessori regionali, nonchè ai sindaci ed assessori di città con almeno 50000 abitanti)....Spiegazione: preferisco di gran lunga il rischio di qualche impunità che una Repubblica oligarchica dei magistrati!
2) Riforma costituzionale per introdurre la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri (due CSM)...Introduzione del divieto di fare politica per i magistrati (obbligo di dimettersi anche soltanto per candidarsi) Spiegazione uno Stato di Diritto deve avere un giudice realmente terzo ed in grado di poter valutare con assoluta indipendenza anche il lavoro dei pubblici ministeri, cosa che non può avvenire se le correnti dominate dai PPMM possono incidere sulla carriera dei giudici; inoltre la credibilità dei magistrati (sia requirenti che giudicanti) è direttamente proporzionata alla loro distanza dalla politica, nel pieno rispetto dei principi repubblicani che si basano sulla ripartizione ed equidistanza dei poteri.
3) Riforma costituzionale per eliminare le province...Spiegazione: enti di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno...parallelamente dovrebbero essere tagliati molti altri enti inutili, mediante leggi ordinarie...il motto dovrebbe essere: ridurre la burocrazia, velocizzare tutta la macchina pubblica...
4) Riforma ordinaria: semplificazione del carico fiscale, da collegare al sistema federale: IRPEF cumulativo collegato al carico di famiglia suddiviso in tassa statale, regionale e comunale, rimangono IVA e Registro, via tutte le altre imposte...Spiegazione: l'economia di una nazione è tanto più forte quanto è minore il suo carico fiscale, vi è maggiore circolazione di moneta "alla luce del sole", si crea sviluppo che produce maggior gettito fiscale riducendosi il "sommerso"
5) Riforma ordinaria: eliminazione di tutte le sezioni distaccate di tribunale e di tutti gli uffici del giudice di pace, con creazione di tribunali circondariali in luogo delle più importanti attuali sezioni distaccate e creazione della figura unica dei giudici onorari di tribunale, riportando tutte le funzioni onorarie sotto il controllo dei tribunali, con grossi risparmi di spesa e recupero di efficienza...i tribunali più grando debbono essere suddivisi in tribunali più piccoli (Parigi ha 4 tribunali autonomi). Eliminazione dei tribunali per i minori. Eliminazione dei tribunali militari....Spiegazione: queste sono le vere inefficienze della giustizia...non tanto il numero dei tribunali circondariali, che anzi debbono aumentare (direi da 165 a 250) mentre le centinaia di sezioni distaccate, proprio in quanto tali creano soltanto disservizi...si sono eliminate le Preture per sostituirle con gli uffici dei Giudici di Pace...ci vuole un unico giudice di primo grado (il tribunale) ove ovviamente per le materie minori potranno ben operare i giudici onorari di tribunale. Stop a tutte le duplicazioni inutili.
6) Riforma ordinaria del sistema penale, con riordino del codice penale, congrua depenalizzazione e creazione di un testo unico delle norme penali extra codicem, con introduzione della procedibilità a querela per tutti i reati con pena edittale massima non superiore a 5 anni di reclusione, revisione di tutte le ipotesi contravvenzionali con definibilità delle stesse con introduzione di ipotesi generalizzate di estinzione del reato per intervenuti risarcimento e/o condotta riparatoria; estensione delle misure alternative alla detenzione, anche ricollegabili alle condotte riparatorie, non solo applicabili nella fase esecutiva della pena, ma anche utilizzabili quali sanzioni penali principali (es.: lavori socialmente utili). ...Spiegazione: non è con il piano carceri che si risolvono i problemi della giustizia penale, bensì ridando concretezza a tutto il sistema secondo una vera logica di giustizia nel senso voluto dalla Costituzione.
7) Riforma ordinaria dell'Ordinamento Forense con introduzione di: specializzazione forense, reddito minimo, assicurazione obbligatoria, sistema disciplinare effettivo....Spiegazione: senza un'avvocatura valida in ogni settore del diritto e riconoscibile come tale non può esserci il recupero di efficienza del sistema giustizia!
8) Riforma costituzionale: riduzione del numero dei parlamentari (300 alla Camera 100 al Senato) con potere legislativo riservato alla Camera (mero potere di veto al Senato) salvo che in materia Costituzionale (previsione di voto congiunto in tali casi con adunanza plenaria), con elezione diretta del Premier e suo potere diretto per la formazione del Governo, che può essere soltanto sfiduciato mediante apposita mozione da votarsi in seduta plenaria dei due rami del Parlamento e potere di veto al Presidente della Repubblica sui singoli ministri, fermi gli attuali poteri di controllo sulle leggi.
9) Riforma costituzionale: introduzione della legge "grandi opere", da votarsi in seduta plenaria dei due rami del Parlamento, per imporre opere strategiche sul territorio delle singole regioni nell'interesse nazionale, anche in deroga delle leggi vigenti in via generale per il governo del territorio (autostrade, linee ferroviarie, porti, aeroporti, centrali di produzione di energia, sistemi di difesa civile e/o militare collegamenti tra regioni quali valichi montani, ponti, tunnel, etc)
10) Riforma costituzionale: introduzione della legge "blocca regione", parallelamente a quella che precede, per introdurre la possibilità per il Parlamento di bloccare una legge di una qualsiasi regione ritenuta contraria all'interesse nazionale.
La spiegazione comune dei punti 8-9-10: oggi abbiamo un sistema bloccato ove in primo luogo un Parlamento eccessivamente dispersivo e poi le regioni possono impedire la realizzazione delle scelte del Governo centrale. Questo sistema di fatto impedisce lo sviluppo e spesso le contrapposizioni politiche Stato-Regioni hanno portato ad uno stallo foriero di inefficienza. E' necessario un sistema più snello che consenta al Governo centrale di operare più celermente e poi, ove necessario, se appoggiato dal Parlamento, di forzare anche lo stallo con le Regioni, nell'interesse nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono comunque filtrati