Dal Sole 24 Ore di oggi 30 maggio 2009 (a pag. 31)
"...la Corte apre la strada a interventi restrittivi degli Ordini professionali. Per Strasburgo, infatti, non c'è una violazione del principio di non discriminazione garantito dall'art. 14 della Convenzione (ndr: Convenzione europea dei diritti dell'uomo) se una restrizione persegue un fine legittimo e se è rispettato il principio di proporzionalità. la norma - osserva la Corte - non assicura un diritto di accesso alla professione. Gli avvocati, poi, continuano i giudici, << svolgono una professione liberale, ma al tempo stesso hanno una funzione posta al servizio dell'interesse pubblico>>, proprio perchè i legali sono <<ausiliari della giustizia, che hanno obblighi specifici nell'esercizio delle proprie funzioni>>."
Ci voleva proprio, per chiarire, una volta per tutte, che debbono prevalere gli interessi generali (di buona amministrazione della Giustizia e di pieno esercizio del diritto di difesa) sulle aspettative di ciascun singolo professionista (od aspirante tale), in relazione all'attività forense!
E mi auguro che questo faccia riflettere un po' tutti sull'esigenza di mettere un po' di ordine (e quindi anche sui principi di specializzazione) in questo complicatissimo "universo professionale".
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono comunque filtrati