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Avvocato, ora anche consigliere comunale di opposizione a Montepulciano, con la lista civica "Daniele Chiezzi per Montepulciano". Che ancora, nonostante tutto, ci crede. E lo esprime come può, con i propri limitatissimi mezzi, cercando di dare voce anche agli altri, ad iniziare da questo blog. Il motto: non esiste attività umana in grado di affermare giustizia assoluta...ma almeno cerchiamo di migliorarla il più possibile!

domenica 4 dicembre 2011

giovedì 27 marzo 2008, 16.00.40 | danielechiezzi
Un buon punto di partenza!
Così è definibile il testo condiviso da UCPI, AIAF, AGI, UNCAT, quale prima proposta di disegno di legge per la riforma dell'ordinamento forense, da presentare alle forze politiche che costituiranno il nuovo Parlamento a partire dal prossimo 29 aprile.
Tra i files leggibili in basso a destra pubblico l'intero disegno presentato pubblicamente ieri e già commentato oggi sulla stampa quotidiana specialistica.
Di seguito il mio primo commento a caldo, inviato direttamente sul forum UCPI.
"Dunque ieri ha preso ufficialmente il via la battaglia per la specializzazione forense e, più in generale, per una moderna riforma della nostra professione.

Sono particolarmente contento che le 4 maggiori associazioni specialistiche - ma perchè non anche la camere civili? - abbiano sottoscritto il medesimo disegno di legge da presentare ufficialmente a tutte le forze politiche che si insedieranno nel prossimo Parlamento (il mio desiderio, irrealizzabile, sarebbe: non più di 2!).

Un ottimo punto di partenza per arrivare finalmente alla nostra nuova legge ordinamentale.

Ovviamente punti cardine sono l'introduzione di una vera e propria specializzazione, già definita nella legge, senza pericolosi "lasciapassare in bianco" al CNF e la settorializzazione del patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori.

Viene correttamente limitato l'attuale sistema ordinistico introducendo correttivi elettorali (attivi e passivi) e soprattutto reso assai più serio il sistema disciplinare, affidandolo ad un soggetto distinto rispetto al consiglio dell'ordine circondariale di appartenenza.

A "prima lettura", faccio, però tre piccole osservazioni, che spero possano far riflettere su eventuali correzioni (salvo poi approfondire in futuro).

La prima, assolutamente tecnica, riguarda l'art. 21:
è stata completamente ignorata la sezione tributaria della suprema Corte, in tal modo nessuno in futuro potrà abilitarsi per difendere innanzi a detta sezione (restano abilitati secondo la norma transitoria tutti i cassazionisti di oggi)

La seconda è di sostanza e riguarda noi penalisti:
non serve a niente introdurre la settorializzazione del patrocinio in Cassazione se non si prevede (e si badi bene: nel principale interesse dell'imputato!) il vincolo della sottoscrizione del ricorso da parte di un avvocato (cassazionista) eliminando il ricorso personalmente sottoscritto dall'imputato, poichè tale possibilità consente oggi a tutti gli avvocati "generici" di essere "cassazionisti penalisti occulti" (e senza detta correzione lo sarebbero anche domani). Ovviamente sarebbe necessario introdurre anche l'obbligo - sanzionabile deontologicamente - per l'avvocato non cassazionista di richiedere, nell'interesse del proprio assistito (anche d'ufficio) che non voglia o non possa nominare un cassazionista, all'ufficio che ha emesso il provvedimento ricorribile per cassazione, di nominare un difensore d'ufficio cassazionista, prevedendo parallelamente l'indicazione negli elenchi dei difensori d'ufficio di coloro che sono abilitati a detto patrocinio.

La terza osservazione è di prospettiva politica del progetto:
Se si vuole introdurre la specializzazione forense si deve avere il coraggio di introdurre la specializzazione sin dall'accesso.
Diversamente si rischia di imporre le maggiori difficoltà ai giovani più meritevoli.
Si pensi al caso di colui che fa pratica nel più importante studio di amministrativisti (per una volta evito di esemplificare con i penalisti), seguendo tutti i migliori corsi esistenti in materia e praticando quotidianamente e con profitto detta materia.
Perchè mai mortificarlo e metterne a repentaglio l'abilitazione imponendo lui un esame da generalista, con materie che ormai non lo riguardano da anni.
Gli istituti base li ha già imparati all'università, se è laureato, meglio sarebbe occuparsi del suo approfondimento di ciò che effettivamente lo occupi professionalmente!

Un'ultima cosa: credo che necessiti una maggiore attenzione alle norme transitorie (intanto la tecnica legislativa impone di metterle tutte insieme ed in fondo, con un articolato a parte e non all'interno degli articoli sostanziali a carattere permanente) perchè potrebbero essere foriere di ingiustizie e di vero ostacolo (se non calibrate meglio) all'approvazione del progetto, che è rivolto inevitabilmente al domani."

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