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Avvocato, ora anche consigliere comunale di opposizione a Montepulciano, con la lista civica "Daniele Chiezzi per Montepulciano". Che ancora, nonostante tutto, ci crede. E lo esprime come può, con i propri limitatissimi mezzi, cercando di dare voce anche agli altri, ad iniziare da questo blog. Il motto: non esiste attività umana in grado di affermare giustizia assoluta...ma almeno cerchiamo di migliorarla il più possibile!

domenica 4 dicembre 2011

venerdì 18 aprile 2008, 17.51.36 | danielechiezzi
In realtà la primissima riforma della Giustizia a costo zero sarebbe costituita dall'insediamento di un avvocato formatosi sul campo (possibilmente con notevole esperienza di procedimento-processo penale), in grado quindi di indicare fin da subito tante piccole cose in grado di migliorare il sistema giustizia, ottenendo risparmi di spesa, recupero di efficienza, miglioramento dei tempi, senza minimamente toccare le ineludibili garanzie per tutte le parti processuali. Trattasi infatti di uno dei ministeri più tecnici, per i quali la politica non basta e per il quale è evidente l'inopportunità di affidarlo ad un magistrato.
Bastano alcuni esempi di problematiche pratiche che ciascun avvocato puù ben evidenziare e tenere in considerazione:
1) quanto costa allo Stato (e quindi a tutti noi) il fatto che moltissimi pubblici dipendenti siano chiamati - invano - quali testi per processi nei quali non verranno mai sentiti o verranno fatti accomodare sulla sedia del testimone solo fino al momento (tragico e comico allo stesso tempo!) nel quale il testimone avrà chiarito che non può riferir nulla? Il caso più clamoroso e ricorrente è quello dell'ufficiale di pg che si è limitato a trasmettere la notizia di reato...è ad esempio fondamentale introdurre l'obbligo dell'udienza "filtro" (si svolge in alcune sedi e dinanzi ad alcuni giudici per iniziativa spontanea), che eviterebbe la presenza di testi "inutili" per scelte di riti alternativi in tutti i casi di citazione diretta a giudizio da parte del PM, inoltre l'udienza filtro consentirebbe l'organizzazione delle udienze istruttorie con ottimizzazione dei tempi dei singoli processi nonchè di impegno per tutte le parti interessate (oggi il tempo di attesa è mediamente assai superiore al tempo di effettivo impegno)
2) eliminare la possibilità di motivazione contestuale perchè quando ciò avviene si verificano, alternativamente, due ipotesi: a) procedimento trattato in unica udienza, il giudice impiega decine di minuti, se non di più, per scrivere la sentenza, tenendo bloccati gli altri processi (avvocati, testimoni, PM. a....far niente, mentre il giudice scrive); b) procedimento trattato in più udienze, con rinvio per la sola discussione, trattasi evidentemente di escamotage del giudice per predisporre con tutta calma la decisione, compresa la motivazione, comprimendo (rectius: sopprimendo!) i diritti delle parti, che discutono un processo già deciso e si trovano con un termine di pochi giorni per impugnare una decisione di vicenda complessa
3) eliminare i casi di separazione dei processi che ne comportano una duplicazione di fatto; mi riferisco in particolare alle ipotesi regolamentate dagli artt. 6 e 7 del DLGS 274/00 SULLA COMPETENZA PENALE DEL GDP: mi capita spesso, per un'unica vicenda determinante sia reati di competenza del Tribunale (esempio: minaccia grave) sia reati di competenza del GDP (esempio lesione lieve), trovarmi a dover celebrare due processi con le medesime parti ed i medesimi testi, il che è assurdo (e non a caso ho sollevato ed è stata ritenuta non manifestamente infondata, QLC, attualmente pendente dinanzi alla Consulta)
...e per ora Vi lascio a riflettere su questi elementi (segue presto altro ancora)...

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