DIBATTITO SUGLI AVVOCATI
Ho sollecitato più volte in privato l'Avv. Oreste Flamminii Minuto (un grande penalista, per anni il difensore del gruppo Espresso, di recente difensore di parte civile nel processo per l'uccisione di Marta Russo, tanto per esemplificare, grandissimo esperto di tutto quello che ...fa libertà mediatica, già Presidente della Camera Penale di Roma e, mi scuso per tutto quello che ci sarebbe da dire su di Lui ma non dico, che evito solo per questioni di brevità) affinchè iniziasse a...parlare di avvocati. Finalmente si è presentata l'occasione ed...ecco la sua "scoppiettante risposta", che pubblico come autorizzato esattamente come pervenutami, senza commenti, attendendo invece i commenti dei lettori...
"Allora, caro Daniele, ecco l'occasione per discutere anche pubblicamente di "Avvocati" e " Avvocatura".
Tu fai riferimento su Fb all'attività delle Camere Penali di Alessandria e di Verona. Poichè la nostra privatissima polemica riguarda quello che penso io dell'avvocatura, degli avvocati, della deontologia ecc. ecc. riguardo a quello che accade ai nostri giorni e poichè Tu mi inviti a rendere pubblico il mio pensiero, io qui lo faccio e Tu puoi rendere pubblico ciò che penso. Sono convinto di non essere all'altezza di "pontificare" in nessun campo, ma poichè me lo chiedi mi diverto a risponderTi.
Allora :
a) "Toga Tosta" (la classifica così la Camera penale di Alessandria). Non mi piace. Le aggettivazioni o sono pertinenti o non servono a nulla. La Toga o è Toga o non è nulla. Se fossi stato il responsabile della denominazione del Premio avrei scelto la dizione "Toga dell'anno 2010" tout court. E' una semplice questione di stile che non comporta alcunchè di sgradevole, ma io la penso così. Ed è evidente anche che non solo posso sbagliarmi, ma sicuramente mi sbaglio.
b) Le "logiche mercantilistiche" dal momento che governano tutto il Paese sarebbe strano che non toccassero anche l'avvocartura. La mia modesta opinione è che le misere condizioni nella quali si è ridotta l'avvocatura dipendono dalla formazione culturale dell'avvocato (come quella del magistrato o, se vuoi, anche del notaio) che deve avviarsi fin dall'università. Ci vuole una "laurea forense", di tre anni superiore alla attuale laurea, che potrei definire "amministrativa" (che legittimi la partecipazione ai concorsi statali o di enti pubblici), "laurea forense" che abbia negli ultimi due anni i "seminari di applicazione forense", così come -per chi fa medicina- gli ultimi due anni comprendono le "cliniche". Le "geremiadi" senza iniziative non servono. Tutti noi, singolarmente e come appartenenti ad associazioni di categoria, dovremmo sollecitare i nostri referenti politici a fare le riforme: quelle serie. Ma ci vogliono i quattrini ! O no ?
c) attenzione alle definizioni di "giustizia spettacolo". E' vero ! Esiste e come ! Ma, a parte il fatto che in un paese civile deve esserci maggiore libertà di espressione di quella che c'è nel nostro, confondere il processo mediatico con un dibattito su questioni di pubblico interesse è demenziale. Non mi piace fare riferimenti a singole trssmissioni, ma devo dire che che all'epoca del processo Marta Russo mi riufiutai (difenore di Parte Civile) di andare in TV (non Ti dico quale Talk Show) malgrado ricevessi numerosi inviti (anche attraverso "compari di avventura", come li avrebbe chiamati il Maestro Montanelli). E devo altresì dirTi che se servisse a scardinare una cultura della giurisdizione che danneggerebbe il mio assistito, io in televisione ci andrei e come ! Ricordati che Guido Calvi, riuscì a salvare Valpreda perchè mobilitò la stampa contro le prevaricazioni degli inquirenti. E dunque il problema non è l' "esposizione mediatica" degli avvocati, ma il concetto errato che si ha del "processo mediatico", dimenticando che la presunzione di non colpevolezza (e non quella "d'innocenza" che, come sai, non esiste) non riguarda l'Informazione, ma solo ed esclusivamente la Giustizia.
d) Non credo assolutamente che oggi il processo "rischi di non essere più percepito come il momento essenziale e ideale per l'esercizio della giurisdizione, ma solo come un mero corollario di dibattiti mediatici". Se in un processo avessi questa sensazione convocherei mille conferenze stampa per denunciare la stortura e farei altrettanti esposti al CSM e al Capo dello Stato. Mi metterei in Tribunale con un cartello al collo denunciando la stortura punto per punto. Un avvocato senza palle è meglio che faccia il ragioniere di una ditta di cessi !
e) Sono, conseguentemente, d'accordo sui valori fondamentali della nostra professione: impegno, coraggio, serietà etica, lealtà (verso tutti non solo al cliente e alle Istituzioni, ma anche e principalmente verso l'avversario) eccetera.
Per quanto concerne la Camera Penale di Verona, ti dico una cosa che ti lascerà basito: non mi piacciono i comunicati burocratici del tipo Rilevato, Sottolineato, Ribadito . Non mi piacciono e basta. Siamo Avvocati e dobbiamo essere in grado di scrivere comunicati che abbiano una efficacia più forte della impostazione burocratica. L'italiano corretto è un'arma di difesa o di offesa terrificante !!!
Per intenderci: quando leggo istanze che terrminano "Con il dovuto ossequio" o peggio ancora, "con osservanza" mi chiedo quale dignità possa rivendicare un avvocato che concluda le sue istanze in questa maniera.
E francamente, se fossi stato il Presidente della Camera Penale avrei fatto un comunicato molto semplice:
"Cari Colleghi: la Toga è la vostra prima pelle. Indossatela con rispetto e con dignità ! Se non volete farlo, cambiate mestiere !" "
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